15 novembre 2016

SEZIONE DI CANOSA DI PUGLIA. MANIFESTAZIONE PER RICORDARE IL SACRIFICIO DI DON PINO PUGLISI UCCISO DALLA MAFIA A PALERMO.



 In data 13 c.m. una rappresentanza di soci ANPS di questa sezione e personale dell'IPA hanno partecipato ad una commovente   manifestazione religiosa nel comune di Rocchetta S.Antonio(FG)
presso la cattedrale, organizzata dal parroco Don Antonio per ricordare il sacrificio del Beato Don
Pino Puglisi, cui hanno partecipato numerosi cittadini locali.
Al termine della cerimonia religiosa i soci dell'Anps e dell'IPA hanno regalato al parroco un
quadro con l'effige di Don Puglisi.





                                                                 Beato Don Pino Puglisi



 SI RICORDA CHE:
 
Don Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio, cortile Faraone numero 8, il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio, Carmelo, e di una sarta, Giuseppa Fana, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno.

Entra nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e viene ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini il 2 luglio 1960 nella chiesa-santuario della Madonna dei Rimedi. Nel 1961 viene nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del SS.mo Salvatore nella borgata di Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, e dal 27 novembre 1964 opera anche nella vicina chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Romagnolo.

Sin da questi primi anni segue in particolare modo i giovani e si interessa delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città.
Segue con attenzione i lavori del Concilio Vaticano II e ne diffonde subito i documenti tra i fedeli, con speciale riguardo al rinnovamento della liturgia, al ruolo dei laici, ai valori dell'ecumenismo e delle chiese locali. Il suo desiderio fu sempre quello di incarnare l'annunzio di Gesu' Cristo nel territorio, assumendone quindi tutti i problemi per farli propri della comunità cristiana.

Il 29 settembre 1990 viene nominato parroco a San Gaetano, a Brancaccio, e dall'ottobre del 1992 assume anche l'incarico di direttore spirituale del corso propedeutico presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 1993 inaugura a Brancaccio il centro "Padre Nostro", che diventa il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere.

Viene ucciso sotto casa, in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993.
La salma è tumulata presso il cimitero di Sant'Orsola, nella cappella di Sant'Euno, di proprietà dell'omonima confraternita laicale. Ad aprile 2013 la salma è stata poi traslata nella cattedrale di Palermo.
La sua attività pastorale - come è stato ricostruito anche dalle inchieste giudiziarie - ha costituito il movente dell'omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi sono stati arrestati e condannati con sentenze definitive.
Nel dicembre ’98, a cinque anni dal delitto, il Cardinale Salvatore De Giorgi ha insediato il Tribunale ecclesiastico diocesano per il riconoscimento del martirio. L'indagine è stata conclusa a livello diocesano nel maggio 2001 e l'incartamento è stato inviato presso la Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano. Nell'agosto 2010 il Cardinale Paolo Romeo ha nominato il nuovo postulatore, mons. Vincenzo Bertolone.
A giugno del 2012 la Congregazione ha dato l'assenso finale alla promulgazione del decreto per il riconoscimento del martirio di don Puglisi. Il 25 maggio 2013 la beatificazione al "Foro Italico Umberto I" di Palermo.











Presidente Paolo Zingarelli


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